Due volumi di cm. 23,5, pp. (24) 224; (22) 317 (1) di explicit, (2) bianche. Al primo volume antiporta allegorica incisa dallo Zucchi da disegno del Lazari; vignetta calcografica al frontespizio. Dedicatoria al Cardinale Angelo Maria Querini, Bibliotecario Vescovo di Brescia, e, a fronte di essa, ritratto a piena pagina del Querini medesimo inciso dallo Zucchi da invenzione di Scalvini. Varie avvertenze e approvazioni, cui segue una vita del Bonfadio scritta dal Mazzucchelli. Una bellissima tavola allegorica incisa a piena pag. dallo Zucchi (sempre da invenzione di Scalvini) a fronte della p. 1 con veduta di Salò e del Lago di Garda. Al secondo vol., antiporta allegorica sempre incisa dallo Zucchi da invenzione dello Scalvini; un ritratto f.t. del Bonfadio inciso dallo Zucchi; una tav. f.t. con veduta di Genova. Alle pp. 305 e sgg. si trova, con autonomo occhietto, la “Giunta di alcuni componimenti del Bonfadio”. Legatura strettamente coeva in cart. alla rustica con nervi passanti e titoli manoscritti ai dorsi. Una traccia d’umidità con alcune macchie al margine interno bianco delle ultime carte del secondo volume, peraltro esemplare particolarmente marginoso e ben conservato. Edizione bresciana di metà Settecento, curata dall’abate Antonio Sambuca, delle principali opere del Bonfadio. Il primo volume contiene le lettere del Bonfadio e quelle a lui indirizzate, le sue poesie volgari e latine e i versi encomiastici a lui rivolti da Girolamo Segala, da Alessandro Piccolomini e da Paolo Manuzio. Il secondo volume contiene gli annali di Genova, autentico classico della storiografia rinascimentale italiana, steso con l’adozione del metodo annalistico allora vigente. L’opera, pubblicata per la prima volta a Pavia nel 1586, è ripartita in cinque libri, la cui narrazione corre dal 1528 al 1550. Vergati in un latino di esemplare limpidezza e concisione che ricorda quello di Cesare, i presenti annali si distinguono anche per il rigore nella cernita e nell’utilizzo dei documenti. Il Bonfadio (Gazzane di Preseglie, Salò, inizio del XVI secolo-Genova, 1550), umanista e storiografo gardesano, segretario dei cardinali Merino e Ghinucci, nelle sue errabonde escursioni per l’Italia risiedette in molte città; a Napoli si strinse d’amicizia con Juan Valdès, simpatizzando per le sue dottrine religiose, e a Padova fu precettore del figlio del Bembo. Chiamato nel 1544 a Genova a insegnare filosofia, dalla Repubblica di Genova ebbe l’incarico di dare continuazione alla storia del Foglietta. Morì decapitato nel 1550 con l’accusa di sodomia (pretestuosa, in quanto il reale motivo della condanna fu il risentimento di alcune potenti famiglie genovesi criticate nell’opera). Compose inoltre versi latini e volgari e numerose epistole descrittive di notevole eleganza. V. Manno, VI, 22437. Rossi, 747. Calderari, 521. Lozzi, I, 1445 e 2103.
BONFADIO JACOPO.
Opere volgari e latine. I. Lettere famigliari II. Annalium Genuensium.
Brixiae, Excudebat Jacobus Turlinus, 1746 - 1747.
390,00€
COD: 81622
Categorie: Liguria, storia, Storia locale, Trentino
Prodotti correlati
CANALE MICHELE GIUSEPPE.
Il castello di Ricolfago. Racconto storico.
Chiavari, Stamperia Provinciale Argiroffo, 1837
160,00€
MAFFEI GIUSEPPE.
Continuazione della storia della letteratura italiana che comprende i primi xxxii anni del secolo XIX.
Napoli, Bomporad, 1836
33,00€
FUMI LUIGI.
Eretici e ribelli nell’Umbria. Studio storico di un decennio (1320-1330).
Roma, Multigrafica editrice, 1974
24,00€