Cm. 27,5, pp. (12), 65 (3). Grande fregio al frontespizio, graziosi capolettera, testatine e finalini tutto in xilografia; 24 incisioni su rame raffiguranti 35 monete papali, e alcune incisioni su legno. Solida ed elegante legatura ottocentesca in mezza pelle con titoli e filetti in oro al dorso. Timbro di possesso in rosso: Diamilla biblioteca. Copia in carta grande. Ottimo stato di conservazione. Il nostro esemplare presenta la preziosa particolarità di essere appartenuto all’autore e di portare le sue note manoscritte. La carta bianca che precede il frontespizio porta la grande scritta: Veteris Romanarum Moneta specimen. Vi sono poi altre note che il Vignoli appose di sua mano verosimilmente in previsione di un’edizione ampliata. Una di queste note porta in calce il suo monogramma: G.V. Una cartella manoscritta ci racconta la storia della vendita dell’esemplare all’asta in cui furono dispersi i volumi di Diamilla (nel 1842) e dove il vecchio proprietario fu ben felice di poter acquistare tale rarità… che Diamilla sicuramente non aveva apprezzato! Il nome dell’autore appare a c. a2r. Cfr. Graesse (VII, 315) che cita solo la ristampa curata dal Fioravanti nel 1734. Scrive il Promis, nel suo “Monete dei romani pontefici avanti il mille” (Torino 1858): Per quanto spetta alle monete battute dai papi prima della seconda metà del secolo xii, già dal finir del secolo xvii alcune ne furono edite dal francese Le Blanc (Traite’ historique des monnoyes de France… Amsterdam 1692) nel 1709 un bel seguito dal Vignoli ne venne pubblicato, e che venticinque anni dopo il Fioravanti con molte aggiunte ristampò (Benedetto Fioravante: Antiqui romanorum pontificum denarii a Benedicto IX ad Paulum III, 2 vol., Roma, 1738). Il Muratori nella sua “Dissertazione sulle zecche d’Italia” copiò questo lavoro, accrescendolo. Sembrerebbe quindi che il Bonanni (1696), seguito dal Vignoli (1709), poi dallo Scilla (1715), dal Fioravanti (1734) e infine dal Venuti (1744) fossero i primi libri “interamente” dedicati alla numismatica pontificia. Il Vignoli (Pitigliano, 1663?-Roma, 1733) fu archeologo, numismatico e studioso di antichità. Ecclesiastico, segretario di Filippo Colonna, succedette allo Zaccagni come bibliotecario della Vaticana e intrattenne corrispondenze con alcuni dei più sapienti studiosi della sua epoca. Molto raro.
VIGNOLI GIOVANNI.
Antiquiores pontificum romanorum denarii nunc primum in lucem editi notisque illustrati.
Romae, Apud Rocchum Bernabejum, 1709
1.500,00€
COD: 28269
Categorie: numismatica, religione
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